Il 12 Gennaio 2019 è stato emanato il Decreto Legislativo n. 14/2019, ossia il “Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza”, divenuto efficace il 15 Luglio 2022 nel testo modificato dal Decreto legislativo n. 83/2022, che ha recepito la Direttiva denominata “Insolvency” (Dir. 2019/1023).
Il punto di partenza, come è stato giustamente osservato[1], è che se tutti gli imprenditori avessero successo vivremmo nel paradiso terrestre. Fare impresa è per sua natura correre un rischio, diversamente il Legislatore non si sarebbe preoccupato di approntare strumenti come le società di capitali e la responsabilità limitata.
L’Europa ha chiesto di recuperare la nozione secondo cui il rischio d’ impresa non può coincidere né con il rischio penale, né con il rischio di pregiudizievoli conseguenze civili quasi indelebili.
In questo quadro si inserisce la delega legislativa contenuta nella Legge n. 53/2021, per il recepimento della Direttiva 2019/1023 (c.d. Direttiva insolvency). Questa offre l’occasione per un intervento sulla riforma del diritto della crisi in essere.
La Direttiva Insolvency
La direttiva persegue una serie di obiettivi, tra cui garantire alle imprese e agli imprenditori sani che sono in difficoltà finanziarie la continuità aziendale.
In questo quadro, recentissime pronunce dei Tribunali di apertura di procedure di sovraindebitamento evidenziando come la normativa europea rilevi, ad esempio nel considerando n. 72, che gli imprenditori che esercitano un’attività commerciale, imprenditoriale, artigianale o un’attività professionale liberale autonoma possono correre il rischio di diventare insolventi.
Le diversità tra gli Stati membri relative alla seconda opportunità possono incentivare gli imprenditori sovraindebitati o insolventi a trasferirsi in uno Stato membro diverso dallo Stato in cui sono stabiliti per trarre vantaggio da tempi di esdebitazione più brevi o condizioni di esdebitazione più interessanti.
Gli effetti dell’Insolvenza
Inoltre, gli effetti dell’insolvenza, le conseguenze giuridiche e la persistente incapacità di far fronte ai propri debiti sono un forte deterrente per gli imprenditori che intendono avviare un’attività o ottenere una seconda opportunità. E’ dimostrato che gli imprenditori dichiarati insolventi hanno maggiori probabilità di riuscire la seconda volta.
Finalmente un mutamento di prospettiva (dalla condanna sociale alla valorizzazione della capacità di riscattarsi) che pare soddisfare lo spirito della norma.
Autore: Avv. Daniele Enrico Paci
[1] Altalex “Codice della crisi e direttiva Insolvency” 28/11/2022.