L'Agenza delle Entrate ha chiarito che i cripto possessori / investitori di valute virtuali possono accedere al regime dei cd. neo-residenti.

Neo-residenti possessori di valute virtuali

I cripto possessori / investitori di valute virtuali possono accedere al regime agevolato dei neo-residenti?

Cos’è il regime dei neo-residenti?

Il regime dei neo-residenti è previsto dall’art. 24 bis del TUIR ed è un regime agevolato di tassazione. In particolare, è dedicato ai cosiddetti neo residenti in Italia, ossia soggetti che rientrano in Italia dopo almeno nove anni trascorsi all’estero e con elevata capacità reddituale. Il regime è fortemente attrattivo perché prevede una tassazione forfettaria dei redditi esteri percepiti di 100.000 euro annue.

In sostanza, si tratta di una flat tax per i soggetti “neo-residenti” in Italia.

I requisiti per accedere al regime

Al fine di accedere al regime previsto dall’articolo 24-bis del DPR n. 917/86, i soggetti esteri immigrati in Italia devono rispettare i seguenti requisiti:

  • Trasferire la loro residenza fiscale in Italia e
  • Essere stati residenti all’estero per un periodo pari ad almeno nove periodi di imposta nel corso dei dieci precedenti.

I possessori di criptovalute possono accedere al regime dei neo-residenti?

L’Agenza delle Entrate, con la risposta al recente interpello del 1 Agosto 2022 n. 397, ha chiarito che anche i “cripto possessori / investitori” di valute virtuali potranno accedere al regime attrattivo dei cd. neo-residenti. Al fine infatti del reddito delle persone fisiche, si applicano i principi generali relativi alle operazioni aventi ad oggetto le valute tradizionali anche alle operazioni con valuta virtuale.

Quindi, l’Agenzia ha ammesso la possibilità di accedere al regime agevolativo della flat tax per i redditi derivanti da cripto assets; questo significa che i contribuenti che rientrano in Italia dopo almeno nove anni trascorsi all’estero e con elevata capacità reddituale potranno accedere ad una tassazione forfettaria dei redditi esteri percepiti di 100.000 euro annue.

L’accertamento volontario di cripto assets

Recentemente è stata finalizzata la prima operazione di “accertamento volontario” di cripto assets. Si tratta di una procedura che permette di regolarizzare gli assets da un punto di vista fiscale per poterne liberamente disporre, tramite una richiesta di accertamento presentata su base volontaria. La richiesta è stata presentata da un contribuente, possessore di criptovalute non dichiarate al fisco, e ha coinvolto l’Agenzia delle Entrate di Milano.

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